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L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA BIRRA.. COME RIDURLO?

Da molto tempo ormai l’interesse del consumatore si concentra su temi come la sostenibilità ambientale, preferendo prodotti e, di conseguenza, anche aziende a basso impatto ambientale.


Come è emerso anche dalla 45° edizione, forzatamente digitale, di Hospitality Il salone dell’accoglienza, oggigiorno è essenziale promuovere la sostenibilità ambientale, la biodiversità produttiva e incentivare le produzioni locali per combattere gli sprechi ed ottimizzare gli sforzi produttivi.


In favore di questa attenzione, molte aziende si sono attrezzate per dare il loro contributo al pianeta, come per esempio Carlsberg Italia già in epoca non sospetta ha cercato una metodologia per evitare sprechi di prodotto e deterioramento dello stesso attraverso la tecnologia Modular.
Questo impianto tecnologico denominato Modular 20 come si propone di aiutare il pianeta oltre che i locali?


Innanzitutto questo impianto non prevede l’aggiunta di CO2, infatti l’aria prodotta da un compressore schiaccia il fusto in PET, la birra esce, si raffredda e arriva al rubinetto, in secondo luogo l’assenza di aria rallenta il processo di ossidazione della birra permettendole di essere fresca, gustosa e aromatica per molto più tempo.


La mancanza di spreco qui si riscontra in quanto non si usa CO2, non si inquina e non si spende per l’acquisto di bombole, non si hanno sprechi di birra in quanto non rischia di deteriorarsi o “invecchiare”.
Inoltre, i fusti sono usa e getta, quindi riscontriamo una notevole riduzione dei trasporti su gomma e la forma del fusto consente un’ottimizzazione di spazio in fase di consegna.


I più scettici vorranno sapere se il PET altera le qualità organolettiche della birra… e la risposta è NO! Anzi, il fatto che grazie ad un materiale duttile come il PET non si debba utilizzare CO2, cioè avere la presenza di sola anidride carbonica proveniente dal processo di fabbricazione aumenta a durata del fusto in plastica da 5 fino a 30 giorni.
Inoltre, il fatto che l’aria non tocchi la birra durante il processo di spillatura le permette di rimanere perfetta e inalterata per almeno 31 giorni dall’apertura del fusto.


Ma questa notevole innovazione non è l’unico impegno di Carlsberg per l’ambiente: l’azienda ha infatti introdotto un Pastorizzatore Flash, per ridurre i consumi idrici nei processi produttivi e un depuratore indipendente per ottimizzare il trattamento delle acque reflue, il tutto in funzione di un obiettivo: raggiungere l’obiettivo zero sprechi d’acqua entro il 2030.

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