La birra IPA, acronimo di India Pale Ale, è uno stile birraio della famiglia delle ALE. Con questo termine si indicano le birre ad alta fermentazione, preparate a temperature tra i 15° e i 25° circa.
La birra IPA ha un colore giallo ambrato e una schiuma compatta mediamente persistente. Il gusto si caratterizza per la buona corposità, amara e con ridotta effervescenza. Emergono note agrumate ed un aroma erbaceo. Equilibrata e pungente.
Ma facciamo un passo indietro, ripercorrendo un po’ la storia di questa tipologia brassicola.
Di certo saprete che l’India è stata per molto tempo una ricca colonia della Gran Bretagna. Nel 1800 soldati e funzionari inglesi si trasferirono laggiù per amministrare i possedimenti della Corona. Non volevano però rinunciare alle abitudini e ai piaceri della madrepatria, tra cui la amatissima birra “Pale Ale”.
Purtroppo però, dopo il lungo viaggio sulle navi, la birra si deteriorava a tal punto da essere imbevibile a causa di molti fattori, tra cui la salsedine e le alte temperature della stiva.
I birrai inglesi inventarono una soluzione per mantenere la birra più a lungo, anche durante il lungo viaggio verso l’India, modificando la ricetta della Pale Ale mediante l’innalzamento del volume alcolico. Più alcool significava maggiore resistenza della birra al deterioramento e alle infezioni. Aggiunsero anche un maggior quantitativo di luppolo, innanzitutto per il suo potere antiossidante e antibatterico, che però conferiva un deciso retrogusto amaro.
Nacque così la India Pale Ale, ovvero la Pale Ale dedicata al consumo nella colonia indiana. La nuova birra riusciva ad arrivare nella colonia con il suo sapore originale, ma un po’ di alcol e luppolo in più!
Ma torniamo ai giorni nostri: infatti, la categoria IPA non è solo questo, non è una definizione statica, anzi, questa tipologia di birra grazie al suo dinamismo e alla sua ricchezza di sfaccettature ha avuto il merito di trainare la rivoluzione internazionale della birra craft.
Al giorno d’oggi assistiamo a sempre più sperimentazioni sul tema, anche di diversi colori, dal bianco (utilizzando birre di frumento come stile di base) e dorato (ale dorate/bionde) al rosso (ale ambrate/rosse) e, naturalmente, al nero. Le possibilità sembrano alquanto infinite.
Dallo stile IPA si sono poi sviluppati diversi sotto-stili. Alle volte in maniera impropria si usa la stessa definizione per indicare tipi di birra assai diversi tra di loro. Stiamo parlando di:
- APA: American Pale Ale
- NEIPA: New England IPA
- SESSION IPA
La American Pale Ale è la versione americana della IPA. Si distingue per l’uso intenso di luppoli esotici, che conferiscono odori di frutta tropicale soprattutto.
Neipa, ovvero l’acronimo di New England Ipa, identifica birre dal sapore fruttato, torbide e pastose al punto da ricordare dei succhi di frutta. Tutto merito delle tecniche di produzione e degli ingredienti usati. Nella NEIPA questo uso di luppolo diventa estremo, fino quasi a divenire un “succo”.
Le Session IPA sono IPA a bassa gradazione alcolica, per “disciplinare” non possono superare i 5°.
Solitamente sono più amare di una APA, con un finale secco. Il corpo è snello e il colore è dorato. Secondo alcuni esperti, questa tendenza alle Neipa con le sue quasi infinite sfaccettature e sfumature sembra perfetta per rinfrescarci in questa estate 2022.
E tu hai già testato uno di questi stili? Quali tra questi preferisci?
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