Bervini è il marchio che coincide con la presenza storica della famiglia Bergamo nel mondo del vino.
È stato Giuseppe Bergamo, insieme al padre Antonio, a fondare più di cinquant’anni fa l’Azienda Vinicola A. Bergamo.
Paolo Bergamo nell’intreccio familiare rappresenta lo spirito innovativo, volto alla qualità dei risultati come unica testimone della validità di un progetto. Per raggiungere l’eccellenza ci mette l’arte e l‘impegno, e il proprio carattere; la Natura ci mette il resto, perché “Humanae artis natura magistra”, un principio semplice, ma assolutamente impegnativo.
Alle radici del progetto c’è la grande passione di Paolo Bergamo per il mondo del vino, amato e rispettato in tutte le sue manifestazioni, dall’impianto della vite al processo di vinificazione, seguito con cura meticolosa.
Uno degli scopi principali del progetto è di offrire prodotti di assoluta qualità sui mercati nazionali e internazionali, intrecciando con i partners commerciali e con i consumatori rapporti quanto più possibile diretti e personali fondati sulla stima e sulla fiducia reciproca.
E la principale fiducia di Bervini sta nella natura, infatti questa cantina è strettamente legata al territorio della bassa friulana. È infatti a Chions, in provincia di Pordenone, proprio a cavallo delle due zone D.O.C. Prosecco e Friuli Grave.
I vini prodotti con il marchio Bervini 1955 sono figli delle vigne coltivate nel terreno d’origine alluvionale e ricco di risorgive tipico di queste zone: si tratta, da una parte, di terre argillose e pesanti, dall’altra, di ghiaie e sassi, adattissimi come terreni d’origine per vini bianchi di grande qualità, fra i quali il Prosecco.
Il territorio eterogeneo da cui proviene si tramuta in prodotti dall’altissima beva, dallo stile fresco e profumato. Piacevoli e invitanti, complessi ed eleganti, mai banali, e soprattutto autentica espressione del vitigno e del territorio d’origine.
E visto che, si sa, si beve prima con gli occhi non si può non restare affascinati dalla loro grafica accattivante, così vegetale, trae sicuramente ispirazione dai trentacinque ettari di vigneto e un ampio parco con piante secolari (tassi, bossi, cedri, olmi e abeti) fanno da cornice alla vecchia filanda di Villutta, alla villa e all’adiacente oratorio, dedicato a S. Osvaldo e risalente a più di un secolo fa.
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